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al testo di Adriano Cataldo
Dove finiscono le ciclabili*
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(* a proposito di tesi, antitesi e sintesi)
Portami dove finiscono le ciclabili, dove nessuno mi chiede cosa mi occupa o preoccupa. Dove, esatto dal reale, è atto, segno di carta su carta, tarlo del dopo.
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Adriano Cataldo
- 21/09/2012 13:52:00
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tocchi, infatti, un punto centrale. In tal senso immagino che titolo e sottotitolo facciano parte del testo stesso
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Cristiana Fischer
- 21/09/2012 13:43:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
però non cè nessun oltre nominato nel testo! certo, il non detto (sottotesto?) è reale come il testo, però consentimi, concettuale e trasparente non sono antagonisti. forse "tarlo del dopo" è una specie di commento e la punteggiatura potrebbe sottolinearlo.
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Adriano Cataldo
- 21/09/2012 13:23:00
[ leggi altri commenti di Adriano Cataldo » ]
volendo riprendere le parole di Loredana (provo anche a rispondere a entrambe): il tarlo del dopo riprende loltre. Più che "vero su vero", direi "simile su simile", uguale e diverso contemporaneamente. Si basa tutto sul divenire.
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Loredana Savelli
- 21/09/2012 11:03:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Rifletto sul desiderio di essere "oltre" le ciclabili, dunque fuori dai percorsi tracciati, dai limiti, dalle convenzioni sociali troppo legate allessere (pre)occupati. Ciò che cerchi è lautenticità degli atti, simboleggiata dal quel "carta su carta", forse sta a significare vero su vero? Interessante!
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Cristiana Fischer
- 21/09/2012 11:01:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
mi sembra di riuscire a collegare tutto... fino a "tarlo del dopo": come si lega a "carta su carta"?
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